Francesco Sbraccia è un cantautore, compositore e maestro d’orchestra teramano.
Come ci siamo incontrati (artisticamente intendo) è singolare, era di passaggio nel coworking dove lavoro, e mentre passava tra le varie postazioni si affaccia sulla mia scrivania.
C’era un quaderno aperto, come spesso capita, e si è messo a sfogliarne le pagine, di colpo si ferma e rimane colpito da una pagina in particolare.
Lui mi ha descritto così l’accaduto, in effetti quella mattina non c’ero, insomma, con una buona dose di culo (così si dice eh), Francesco mi aveva chiesto se potessimo sviluppare il visual del suo disco a partire dai miei disegni.
Francesco mi ha fatto sentire le tracce del disco.
Quando lavoro con i musicisti c’è questa anteprima specifica per me che mi fa sentire sempre un po’ losco, mi piace calarmi nel mondo che l’autore ha in mente prima del pubblico, lo vivo come un privilegio.
Il distacco dai ritmi odierni era una sorta di filo conduttore del disco, ho avuto come la sensazione che la scrittura (musicale e verbale) di Francesco stesse mirando a disegnare un flusso unico per portare l’ascoltatore in un mondo alternativo, simile al nostro ma più calmo, pacifico e delicato.
Abbiamo scelto insieme il soggetto principale della copertina (guarda caso è sospeso in aria), l’albero voleva essere un omaggio al territorio originario di Francesco.
L’albero in questione è ispirato ai noti faggi torti del Bosco Martese (Ceppo, Rocca Santa Maria – TE), un bosco che si estende su parte dei Monti della Laga.
Una metafora visiva di come si possa coniugare attaccamento alle tradizioni, alla terra, alla naturalità ma insieme sentire la spinta per qualcosa di nuovo o alternativo che non faccia rinunciare al resto.
Ora bisognava solo portare dalla carta al pc tutto quanto.
Beh, a volte può essere complicato, trovare il giusto font, tracciare da capo i disegni…
Poi mi sono detto, per chè non scrivere testi principali e disegni di base in modo più sincero e spontaneo su carta con penna e penneli e poi scansionare tutto?
Il risultato della copertina è poi diventato il cardine visivo coerente in tutti gli aspetti del disco e degli elementi sviluppati per la comunicazione sul web di Francesco.
Foto del fondamentale Marco Di Marcantonio